Sara Rovaris

“Il giardino di mia madre”

Nel dvd “Il giardino di mia madre e altri luoghi” sono contenute foto di luoghi diversi e anche lontani tra loro. Si parte con il giardino, un luogo molto curato e intimo, piccolo e aggredito dall’asfalto della strada che lo circonda; sembra estate e gli alberi sono fioriti; i fiori colorati e molto belli. Le piante sono viste mediante scorci laterali,che rappresentano dettagli, non una panoramica generale del giardino; colgono dei piccoli particolari,una bellezza a cui siamo abituati  e che sistematicamente trascuriamo, perché non ci fermiamo mai a guardare ogni fiore, ma le piante, dove ne crescono centinaia e passiamo oltre, senza accorgerci di loro. Il giardino mi ricorda inoltre un luogo protetto,quando da bambini si gioca nel giardinetto di casa propria, con la propria famiglia, in uno spazio sicuro e accogliente. Si passa poi alle diapositive sulla neve, accumulata ai bordi delle strade, sui tetti e sulle piante, che  crea un paesaggio suggestivo, quel bianco contrasta molto con le macchine e gli edifici scuri, lei stessa però diventa grigia per lo smog, ma nonostante ciò sconvolge un mondo sempre più cupo, seppur per un  breve momento. “Ritorno al mare” è un viaggio nel passato, trasformato dal tempo;ogni volta che si torna in un luogo, che non si vede da anni, si percepisce una  forte contrapposizione tra il ricordo di quel luogo e l’immagine di quel posto trasfigurata dagli anni; come se l’essenza di quel luogo fosse rimasta esattamente immutata nel tempo ma il contorno fosse stato totalmente modificato. Ciò è quello che queste immagini mi hanno ricordato. “Back to the 70’s in the U.S.A.” mi ha molto colpito; quest’ estate sono stata negli Stati Uniti e, guardando queste fotografie, mi sono accorta di quanto tutto sia cambiato; ho riconosciuto le grandi case bianche che, ancora oggi, sono numerosissime, la vegetazione molto folta e che  sembra fondersi con le abitazioni stesse. Ma le persone mi sembrano radicalmente mutate, oggi queste strade sono fitte di persone che parlano ininterrottamente al cellulare, alcune molto stravaganti, molte in giacca e cravatta; allora invece era il tempo dei colori, della ribellione giovanile, di una moda così diversa dalla nostra tanto che quelle foto sembrano rappresentare un’epoca infinitamente lontana. Anche la sezione “Archeo”  è molto interessante, rappresenta un passato lontano che riemerge ovunque sul nostro territorio; mi sono piaciute in particolare le foto ritraenti  vecchi edifici, diroccati, che tornano a confondersi con la natura, in cui sembrano perdersi progressivamente, una natura che non ha altre forze per rimpossessarsi del suo spazio se non il tempo. Le foto dedicate al Sud rappresentano una realtà apparentemente immobile, soffocata da un caldo palpabile , i muri bianchi che brillano al sole; per non parlare poi del mare,cristallino e incontaminato, che comunica un profondo senso di pace. Infine le foto di ”Roma 2007” rappresentano l’idea essenziale che ho sempre avuto di questa città, una città vissuta, ricca di gente per le strade, con i chioschi di fronte al Colosseo che mi comunicano un senso di calore, di vicinanza alla gente che rendono la città vera,al contrario di altri paesaggi da cartolina. Questi sono i luoghi che più mi hanno comunicato delle emozioni, le fotografie che più parlano anche della mia esperienza.

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