Musica, poesia, immagini: per una filosofia dell’interdisciplinarietà
E’ inscindibile questo nesso tra poesia, dizione, sonoro, canto e musica. Basta ricordare la trilogia “L’appuntamento” sulla canzone italiana, i collage, le poesie, le sue stesse lezioni per capire come Sottocornola sia una figura atipica del contesto docente italiano. La sua trasmissione della cultura è sfaccettata, poliedrica, affascinante. Lui parla di storia, filosofia, letteratura attraverso la poesia, l’arte musicale, il canto: è un modo inedito di essere docente, è un divenire memoria storica per i giovani, è un penetrare nel cuore e nella mente dei ragazzi. Sa raccontare il personale con una dimensione sociale, sollecita il piacere della ricerca e del sapere in chi lo ascolta. In sostanza, ci troviamo di fronte un filosofo-docente i cui strumenti di lavoro sono canto, poesia, musica. Le sue poesie, che si collocano negli anni ’70-’80-’90, risentono degli influssi dell’ermetismo e dell’esistenzialismo prima, della cultura pop e contemporanea dopo. Nelle poesie giovanili si colgono i conflitti e le passioni di quegli anni così esplosivi, dirompenti e, nel contempo, carichi di fiducia per la costruzione di un futuro migliore. Sono gli anni dei miti, delle speranze oltre che dei futuri contrasti. Quelle più mature comunicano sensazioni di freschezza e sobrietà, fiducia nell’uomo e passione civica… Forse per questo l’autore ha definito “Giovinezza…addio” un romanzo di formazione, un viaggio verso la maturità. Ma un giudizio su Sottocornola non può prescindere da una visione complessiva delle sue arti, dall’interdisciplinarietà, dalla molteplicità delle sue prospettive culturali, elementi portanti anche delle sue lezioni…
dalla “Introduzione” alla “Presentazione del libro”,
Centro San Bartolomeo – BG, 26 giugno 2008