Assumendo l’eredità dell’ontologia classica e medievale, Sottocornola è aperto alle suggestioni del soggettivismo e del problematicismo moderni, e accoglie in particolare la categoria di interpretazione dell’Ermeneutica contemporanea (che peraltro ispira le sue lezioni-concerto) vista come ideale sintesi delle istanze classiche e moderne. All’interno di tale orizzonte sviluppa poi una specifica attenzione per la categoria di relazione, che lo rende particolarmente sensibile alle mozioni interculturali (nel campo della filosofia, della spiritualità, dell’arte e in ambito etico-giuridico) e che lo porta a privilegiare il dibattito critico-problematico come momento educativo peculiare.
Rifiutando la distinzione istituzionale tra cultura “alta” e “bassa”, ed ereditando il dibattito che dal neo-realismo, attraverso le tematiche del post-’68, giunge a tanta produzione post-moderna, gli interessi di Sottocornola si concentrano poi, in particolare, sulla categoria di “popular” che, nell’ambito della contemporaneità, si esprime, in senso estensivo, nella cosiddetta “cultura pop”, che contrassegna le espressioni della società di massa nei più svariati campi (cinema, televisione, musica, media, pubblicità, spettacolo, giornali…) di cui Sottocornola è un attento indagatore.
La sua ricerca si è concentrata in modo particolare sugli ambiti e sui reciproci rapporti di filosofia e musica. Corsi da lui attuati presso la “Terza Università” di Bergamo: “La chiamavano Bocca di Rosa” (Storia della canzone italiana), “Da Wanda Osiris alle veline” (Evoluzione dell’immagine della donna/Storia dello spettacolo e della cultura pop), “Mi ritorni in mente” (ciclo di lezioni-concerto sulla canzone italiana) e, per la rete delle scuole in Bergamo, “Musica leggera e canzone d’autore in Italia”; per l’anniversario dell’unificazione nazionale, ha realizzato, nel 2011, “Una notte in Italia”, 5 lezioni concerto con la collaborazione degli studenti presso l’Auditorium della Provincia di Bergamo.
Convinto che le metodologie del conoscere influenzino i contenuti in acquisizione, Sottocornola si è impegnato prima nella realizzazione di lezioni multimediali, quindi nella ricerca in sala di registrazione di nuove modalità interpretative dei classici della canzone in Italia con qualche incursione anche nel mondo anglosassone, ed ha documentato tale attività attraverso la pubblicazione di tre CD che raccolgono 33 brani pop, rock e d’autore della canzone in Italia (trilogia “L’appuntamento”).
Dal 2004, accanto alla consueta attività di docente di Filosofia e Storia, si è impegnato in un tour di lezioni-concerto sulla canzone, che propone cinque percorsi (i cantautori, gli anni 60, l’immagine della donna, i teen-agers di ieri e di oggi, i decenni), di grande valore pionieristico perché associa, cosa rara nell’ambito del pop, dimensione espressiva e storico-critica. Il lavoro in sala di registrazione relativo a una parte del repertorio è stato recentemente raccolto a documentazione e pubblicato in un DVD, “L’appuntamento/the video”, che propone un “concerto virtuale” in studio con 17 brani storici della canzone in Italia. Infine è iniziata la proposta di nuove lezioni-concerto dal titolo “Pastiches”, canto tra storia e personale “amarcord”.
Dal 2008 la riflessione sullo spectaculum si è caratteriziata sempre più come discordo ermeneutico, con reading di poesie e canzoni live (“I migliori anni della nostra vita”, “Quaderno di liceo”…), ma anche con la pubblicazione di opere come “Il pane e i pesci” (4 volumi in cofanetto tra biografia, giornalismo e spiritualità) e “I trascendentali traditi” (pamphlet sulle derive della civiltà occidentale, provocatoriamente riletta alla luce di alcune categorie del pensiero medioevale), ove il discorso filosofico-teologico indaga il sacro e la sua crisi nel contemporaneo, mentre la riflessione attinge sempre più ai dati della memoria e del ricordo intesi come mythos originario e fondativo (i percorsi d’immagini “80′s/Eighties (laudes creaturarum ’81)”, “Il giardino di mia madre e altri luoghi”, il volumetto “The gift” su cura, reciprocità e dono).
Per Sottocornola, del resto, musica e arte in genere, filosofia e teologia puntano a mediare, a fare sintesi di esigenze anche contrastanti, a superare istanze oppositive, a creare fra posizioni apparentemente aporetiche una condizione di equilibrio espressivo e concettuale, anticipazione e metafora di quello, più in generale, etico-esistenziale e ontologico.