Francesco Fredi

Commiato al ’900 fra poesia e canzoni
Docente al Liceo Mascheroni e alla Terza Università di Bergamo, cantante, scrittore, giornalista, Sottocornola è un personaggio che ha fatto dell’eclettismo il proprio marchio di fabbrica, sviluppando un percorso creativo basato su una approfondita analisi della contemporaneità, in modo particolare soffermandosi sull’evoluzione di musica, cinema e televisione nel Belpaese.
Il primo approccio creativo di Sottocornola si manifesta con “80’s/Eighties (laudes creaturarum ‘81)”, collages realizzati proprio nel 1981 (e rieditati nel 2007) utilizzando ritagli di giornale sugli argomenti più disparati, dalla moda all’arte fino allo sport. Più recente è invece la raccolta di poesie “Giovinezza addio. Diario di fine ’900 in versi”, opera che ne racconta il percorso attraverso tre decenni: un affresco, definito dall’autore un “romanzo di formazione”, realizzato a partire dalle tinte cupe degli anni ’70 per poi passare attraverso il glamour degli ’80, fino alla maturità, rappresentata dagli anni ’90, periodo in cui si innamora della cultura pop. Un viaggio intenso, articolato, che suona come una sorta di commiato al ‘900.
Forte di un’esperienza collaudata come vocalist, Claudio Sottocornola ha allegato al volume (con l’intento di portare il viaggio fino ai giorni nostri, o quasi) il cd “L’appuntamento – (1994-2001)” in cui interpreta 20 canzoni pop-rock. Un repertorio che comprende “Meravigliosa Creatura” di Gianna Nannini così come la “My Way” di sinatriana memoria, o “Il Portiere di notte” di Enrico Ruggeri. Un disco che arriva dopo il dvd con “L’appuntamento/The Video”. Una produzione intensa, che lascia l’idea di un artista bulimico, voglioso di scavare a fondo nella sua anima di autore senza lasciare nulla di intentato.
Poesia e canzoni sono dunque i grimaldelli con cui Sottocornola ha provato a violare il suo (e il nostro) forziere della memoria, in cerca di una chiave di lettura del nostro recente passato. In “Giovinezza addio” – ha spiegato l’autore – ho voluto rappresentare una testimonianza di fine secolo e di millennio. Un racconto a metà tra poesia e musica in cui convivono i vari aspetti della mia esperienza di vita, una sorta di lascito del ‘900 al nuovo millennio”.

Giornale di Brescia, 21 settembre 2008

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