Archivi categoria: Students’ Papers Giardino 3L

Aboubacar Bamba

“Il giardino di mia madre”

Con questa esposizione di foto, il professor Sottocornola vuole ricordare la madre. La presentazione inizia con una serie di scatti che ci presentano un giardino fiorito, con una grande varietà di fiori. (altro…)

Lorenzo Casale

“Il giardino di mia madre”

“Una persona muore quando muore il ricordo di essa”. Secondo il mio modesto punto di vista non v’è miglior modo per ricordare una persona che facendola rivivere attraverso le sue passioni. Rivivere un’ esperienza di vita di cui una persona era parte attiva è ciò che propone questo slide show con una serie di fotografie. (altro…)

Tiziana Comunale

“Il giardino di mia madre e altri luoghi”

Ho trovato molto interessante l’idea di ricordare la figura materna con una serie di scatti fotografici nei quali non compare solamente il suo ritratto fisico ma anche quelli che erano i risultati delle sue cure e delle sue attenzioni. (altro…)

Anna Dodesini

“Il giardino di mia madre”

Il video “Il giardino di mai madre” è dedicato alla madre dell’autore, scomparsa nel 2003, e questo “set fotografico” vuole essere in qualche modo un suo ricordo. Lo slide-show è accompagnato da una musica lenta e dolce, che dà un senso di pace che raramente si riesce a trasmettere oggigiorno e anche la se sequenza delle immagini è piacevole e rilassante. (altro…)

Alessandro Dolci

“Il giardino di mia madre”

Il video “Il giardino di mia madre” è composto da una sequenza lenta di immagini in dissolvenza con una musica di sottofondo che si ripete, scandendo quasi il tempo per lo scorrere delle fotografie. (altro…)

Valeria Fenili

“Il giardino di mia madre”

Il video visto durante la scorsa lezione “Il giardino di mia madre” è una raccolta di immagini, probabilmente care all’autore del video, accompagnate da una melodia. Sia le foto che la musica, e la combinazione di queste, danno una sensazione di tranquillità e serenità. (altro…)

Simone Gallarati

“Il giardino di mia madre”

Osservando i vari scatti raccolti nell’itinerario visivo “Il giardino di mia madre e altri luoghi”, il fatto che più mi ha colpito, è la voluta e apparente trasandatezza di alcune immagini, sia nella scelta dei soggetti che per quanto riguarda l’aspetto della messa a fuoco. (altro…)

Lorenzo Gibellini

“Il giardino di mia madre”

Un viaggio nel tempo fra poesia, immagini e musica è il percorso che il professore Claudio Sottocornola adopera per ricordare sua madre. (altro…)

Miriam Grimaldi

“Il giardino di mia madre”

Fin da piccola sono sempre stata affascinata dall’alto palazzone accanto alla casa di mia nonna. Passavo accanto a quell’enorme struttura e mi fermavo, la testa alzata verso il cielo, ad osservarla in tutta la sua imponenza. (altro…)

Sara Martini

“Il giardino di mia madre”

“Il giardino di mia madre e altri luoghi” è uno slide show creato dal professor Sottocornola per commemorare la madre recentemente mancata; tuttavia non si tratta di foto tratte da un album di famiglia, bensì di una raccolta di immagini che, in una prima parte, guidano l’osservatore attraverso il luogo amato dalla madre, ovvero il suo giardino, mentre, nella seconda parte, mostrano scatti provenienti da tutto il mondo. (altro…)

Filippo Musco

“Il giardino di mia madre”

La mostra fotografica a cui ho assistito mi è piaciuta e ha risvegliato in me molte sensazioni, in quanto il professor Sottocornola l’ha dedicata alla madre scomparsa qualche anno fa ed io, essendo figlio, posso capire quali sentimenti l’abbiano spinto a crearla. (altro…)

Edoardo Muser

“Il giardino di mia madre”

Questa rappresentazione fotografica mi è sembrata un modo molto innovativo e originale per celebrare una persona cara che è venuta a mancare. (altro…)

Sara Palazzi

“Il giardino di mia madre”

Passione, cura, sentimento e partecipazione sono lo spunto ideale da cui partire per vivere un istante di pace attraverso un’immersione nella natura. (altro…)

Andrea Passera

Il giardino di mia madre”

La mostra fotografica “ Il giardino di mia madre e altri luoghi” è divisa in più sezioni:
Interno,
Il giardino di mia madre,
La neve,
Back to the 70’s in U.S.A.,
Archeo,
Sud,
Isole,
Paradise lost,
Rome 2007,
Tramonti a Nord-Est. (altro…)

Elena Pedrini

“Il giardino di mia madre”

La visione del filmato “Il giardino di mia madre” mi ha dato molti spunti di riflessione, sotto diversi punti di vista. Nella prima parte, incentrata sul giardino della madre e sui suoi fiori, il percorso mi ha regalato emozioni e sensazioni anche molto diverse tra loro: da una parte sentivo equilibrio, tranquillità, pace con se stessi, un senso di naturalezza, quindi di non artificiale e spontaneo; dall’altra parte percepivo un senso di mistero, solitudine, a tratti di assenza e di attesa. (altro…)

Giorgio Pirovano

“Il giardino di mia madre”

Il video è iniziato con delle immagini di piccoli scorci di un giardino, inizialmente fiorito e successivamente innevato. (altro…)

Vittorio Vinicio Riva

“Il giardino di mia madre”

Il filmato che abbiamo visto mi è piaciuto molto. All’inizio una miriade di colori e piante diverse, in diverse stagioni, che emanano vita, felicità in un clima tranquillo, privato e soave quale è il proprio giardino. (altro…)

Veronica Rovetta

“Il giardino di mia madre”

Il video che ho avuto l’occasione di vedere lo scorso mercoledì, si è aperto con una serie di scatti fotografici rappresentanti un piccolo e speciale giardino ricco di fiori colorati. Un rilassante sottofondo musicale, costituito da un suono delicato di pianoforte e da un canto di uccellini hanno accompagnato il lento scorrere delle immagini. (altro…)

Carlotta Sala

“Il giardino di mia madre”

“Il giardino di mia madre e altri luoghi” è una mostra fotografica, composta da circa 250 scatti, con cui Claudio Sottocornola ha voluto ricordare la madre scomparsa recentemente. Già dal titolo si intuisce che il ricordo della madre è evocato soprattutto dalla sua passione per le piante e da particolari luoghi e momenti che hanno segnato la vita dell’autore. (altro…)

Federica Sandrinelli

“Il giardino di mia madre”

Il Giardino di mia madre” è una raccolta di fotografie che ha lo scopo di ricordare una persona cara. Da queste immagini si vede come il giardino sia ben coltivato e custodito, infatti vuole essere una metafora della cura e della salute, ambiti che dovrebbero essere sempre oggetto di grande attenzione nella nostra vita. (altro…)

Nicola Sorri

“Il giardino di mia madre”

Il professore di filosofia Claudio Sottocornola ricorda la figura materna, venuta a mancare nel 2003, attraverso un percorso di immagini relative ad alcuni luoghi a lui particolarmente cari. Egli ha, quindi, deciso di ricordare la madre attraverso l’arte della fotografia, con musica di sottofondo, “I pattinatori” di Emile Waldteufel, dolce e rilassante, che invita alla tranquillità e alla riflessione. Il titolo del percorso fotografico è Il giardino di mia madre e altri luoghi, comprendente circa 250 scatti fotografici, riguardanti diversi paesaggi relativi ad alcuni momenti della sua vita privata. Sono infatti incluse fotografie personali fatte in luoghi di mare, di isole, dell’America dei lontani anni ’70 (in cui aveva fatto un viaggio da ragazzo), del Sud Italia, dell’inverno nelle strade di Bergamo, con la sua candida neve, e alcune zone di Roma, divenendo metafora del variare e crescere della vita. Il giardino per il professor Sottocornola ha un importante valore, ricorda, la luce e l’armonia, l’impegno e il lavoro profusi dall’amata madre per curare questo piccolo fazzoletto di terra, l’unico rimasto in mezzo ad immensi cantieri di nuovi palazzi in costruzione. Rappresenta quindi il legame tra il vecchio e il nuovo, e viene ricordato anche il coraggio e la fermezza della donna, che non si piegò innanzi alle pressanti offerte di acquisto del terreno per completare il rinnovamento del quartiere, ma impegnandosi a migliorare il giardino con tutto il suo amore per la natura. Il giardino viene visto come luogo di armonia, di colori, un posto dove rilassarsi e fermarsi a riflettere o solo a riposare in mezzo a tutto il grigiore del cemento circostante e alla frenetica vita di tutti i giorni. Questo piccolo fazzoletto di verde, con la sua semplicità e la sua cura, è simbolico, richiama, infatti, il Giardino dell’Eden, un luogo felice e armonico, dolce e rassicurante.

Oltre alle immagini del giardino della madre, abbiamo potuto osservare immagini di Bergamo sotto la neve durante l’inverno, con un paesaggio quasi fiabesco, che non ricordava la grigia città di tutti i giorni, ma una bianca città sepolta da un manto candido e uniforme. Inoltre, nella presentazione, vi erano immagini di luoghi dove il professor Sottocornola si è recato, o zone comunque legate a lui o a particolari momenti della sua vita, con un occhio di riguardo nel focalizzare i paesaggi, in modo da far risaltare la natura, la sua bellezza, i tramonti in tutto il loro splendore. Vi sono anche luoghi fotografati con la presenza di persone, in modo da rendere la ripresa più significativa da un punto di vista affettivo. Possiamo, infatti, vedere immagini relative alle sue vacanze, prevalentemente al mare, al sud e nelle isole italiane. Queste fotografie ricordano le vacanze appena trascorse, suscitano tranquillità, ma anche una sensazione di riposo e malinconia. L’immensità delle acque suscita idee di infinito, di quiete, di qualcosa di profondo, di insuperabile e sconosciuto. Le immagini dei tramonti, fatte in diversi luoghi, sono le più suggestive, incutono sensazioni sia di tranquillità, che di spettacolarità, ma anche di tristezza, di consapevolezza dell’arrivo della notte, delle tenebre che ricopriranno la terra fino al nuovo spuntar del sole. Fra le foto di mare sono interessanti e notevoli anche i paesaggi del sud e delle isole, ricchi di luoghi collinari brulli e sterminati, con paesini di pescatori e contadini, abitati da persone che si sostentano con il proprio duro lavoro. Sembrano quasi irreali, appartenenti ad un mondo lontano, ormai perduto. Le immagini scattate a  Pompei ed Ercolano, immagini di reperti archeologici, ci fanno ripercorrere il cammino di quella immane catastrofe e riflettere sulla potenza che la natura ha nei confronti dell’uomo.

L’ultimo tema della galleria di immagini fotografiche riguarda le grandi città, come ad esempio quelle degli Stati Uniti negli anni ’70 del secolo scorso. Il professore ci mostra, tramite le immagini scattate al tempo del suo viaggio negli USA, la grandezza dei paesaggi e delle città americane rispetto alle nostre. I paesaggi sono immensi, case di periferia immerse nel verde, alberi enormi, un altro mondo rispetto al nostro. Con la neve diventa tutto più spettacolare, ma anche più tranquillo e umano. Vengono anche mostrate fotografie fatte nelle due principali città americane: New York e Washington DC, di cui vengono immortalati i maggiori monumenti e i più importanti edifici, come le tristemente note Twin Towers, l’Empire State Building, la statua della libertà, Central Park e la Casa Bianca con il Campidoglio a Washington. Queste foto ci restituiscono le immagini di un’America monumentale, diversa dalla nostra piccola città, con skyline spettacolari, come quello di New York, che lasciano a bocca aperta. Ritornando in Italia abbiamo fotografie di alcune aree di Roma e le sue bellezze artistiche, le sue vie e le sue piazze, quasi un modo di celebrare la Città Eterna, considerata una delle più incantevoli del mondo. La musica di sottofondo scandisce il tempo che passa e lo scorrere delle immagini; nell’organizzazione delle sequenze, il giardino diviene il primo luogo e l’ultimo: luogo del ricordo, della speranza e dell’attesa. La natura, dalla quale tutto il lavoro nasce e alla quale l’autore ci conduce in queste immagini è quella natura libera e spontanea, essenziale per noi, per l’armonia che genera e per il suo carico di morte e di vita. Curare il giardino, come farne memoria, diventa così un atto d’amore e di consolazione.

Daniele Villa

“Il giardino di mia madre”

La premessa alla mostra non è certo la più leggera: ricordare la madre da poco scomparsa tramite il suo giardino e i ricordi accumulati negli anni attraverso le foto. Logicamente, l’inizio della mostra riguarda proprio le foto del giardino della madre: si tratta di foto specifiche e focalizzate su piccoli spazi del giardino, e addirittura su singoli fiori o cespugli dello stesso. E quest’ esaltazione del particolare e dello specifico invita alla riflessione, innanzitutto sul significato del particolare che, al di là del significato letterale, indica qualcosa di unico e fuori dell’ordinario, qualcosa di peculiare che si incontra raramente… Tuttavia, in parte grazie alla mostra, mi rendo sempre più conto di come qualunque cosa possa essere particolare: tutto è unico e tutto è fuori dell’ordinario, dipende solo da come ci si pone di fronte ad esso. Nella mostra stessa ci si rende conto di come un semplice fiore o un semplice cespuglio assumano una personalità se ci si sofferma ad osservarli, e l’autore delle foto cerca di trasmettere il fatto che nonostante sua madre sia scomparsa, la sua unicità non lo è minimamente, resterà riflessa in ciò che ha operato durante la sua vita, ma soprattutto nella sua memoria e lascito, costituito in parte dal giardino ed in parte ancora maggiore dai ricordi dei suoi cari, ricordi di cui il professor Sottocornola tenta di rendere partecipi quante più persone possibili.

Parte interessante della presentazione sono quelle foto che appaiono sfocate o quelle che sono doppie: a prima vista appaiono come un errore, ma ci si rende presto conto del loro significato reale che mi è parso essere la prospettiva. La prospettiva che contribuisce, appunto, al concetto di particolare, ma anche la prospettiva che dà coscienza della realtà sotto vari aspetti: l’aspetto del tempo per cui niente è mai uguale a se stesso, cambia sempre anche solo per qualcosa di infinitamente piccolo; la soggettività che ci ricorda di come ognuno viva e affronti gli avvenimenti in modo diverso, di come ognuno veda ogni cosa da un punto di vista diverso da quello degli altri; l’illusione della realtà per cui ogni cosa che noi vediamo è diversa da come ci appare ed ha in sé molto di più, che può essere visto solo cambiando la nostra prospettiva.

Giunti al cambio del contesto fotografico ci si accorge di essere ancora svegli, si torna al mondo reale, si torna al mondo reale dopo che la mente ha viaggiato, sospinta dalla bellissima musica di Waldteufel, ed ha potuto vedere cose che le erano estranee. Il cambio di contesto è di natura temporale e mostra lo stesso giardino in inverno, cosa che genera sicuramente più tristezza e malinconia nell’osservatore e porta alla comprensione dello stato d’animo dell’autore in relazione al giardino della madre, e quindi alla sua memoria, che si presenta per lui carico di tristezza, nonostante i bei ricordi rimastigli. Ho trovato significativa l’immagine in due momenti di un’ auto che abbandona la strada immersa nella neve, immagine molto significativa e carica di sentimento, visto il collegamento con la madre che ha lasciato questo mondo.

Nelle foto successive mi è parso che vi fosse un aumento della distanza con l’argomento trattato e, fra le cose che mi hanno colpito, la più importante è la sequenza di un tramonto e di persone di origine asiatica, che io ho interpretato come il tramonto dell’epoca della madre e del suo giardino, e l’arrivo di una società di cui l’Oriente è simbolo, visto il progresso tecnologico proprio dell’area, con la sua frenesia e il suo cinismo.

In alcune foto successive si evidenzia il contrasto fra vita e desolazione, contrasto probabilmente interno anche all’autore. Particolarmente significativa è apparsa la figura della sorella e piuttosto evidente l’effetto che intercorre fra l’autore e la sorella, e che le circostanze sembrano aver intensificato.

In conclusione, la mostra ha avuto l’effetto di farmi riflettere attraverso il ricordo della madre dell’autore, ricordo da ora in parte comune anche a me, ma, soprattutto, ricordo indelebile sulla pellicola delle foto.

Francesco Zanetti

“Il giardino di mia madre”

Il giardino di mia madre ” è un percorso fotografico in cui vengono presentate molte immagini e ricordi della vita del professor Claudio Sottocornola, accompagnate da un sottofondo musicale. Nella prima parte del video le immagini riguardano esclusivamente il giardino della madre, fotografato con diverse inquadrature e durante varie stagioni dell’ anno, con dei primi piani su molti fiori colorati. Tutto ciò mi ha suscitato una sensazione di familiarità, come se mi sentissi a casa, ricordandomi il grande giardino dei miei nonni materni, mentre l’accompagnamento musicale, unito alle immagini degli splendidi fiori colorati e al cinguettio degli uccellini, mi ha fatto sentire sereno e allegro. Al contrario, il giardino e le strade innevate, con il cielo terso e nuvoloso, mi hanno dato una sensazione di gelo e tristezza, dovuto anche al contrasto con le foto precedenti, in cui il giardino era pieno di vita e di colori. Ho trovato molto interessante questa prima parte della pellicola,  in quanto mi sono sentito coinvolto, con un sacco di ricordi che mi tornavano in mente. La seconda parte della slide-show, riguardante l’America, il Sud Italia, le isole, Roma e i tramonti è ancor più spettacolare e scenografica, ma da un punto di vista emotivo mi sono sentito meno chiamato in causa, perché ho poca familiarità con quei luoghi.