Augusta Dentella

Il pane e i pesci

Si è tenuta il 15 aprile alla Libreria Buona Stampa di Bergamo la presentazione de “Il pane e i pesci” (4 voll., pp. 958, ed Cld-Velar, Euro 32), un’opera tra giornalismo, spiritualità e teologia, nella quale l’autore, Claudio Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia e docente di Storia dello Spettacolo alla Terza Università di Bergamo, raccoglie scritti redatti dal 1980 al 2010, nel segno di un’indagine sul sacro e sul simbolo in rapporto alla memoria e al territorio. Un cofanetto raccoglie i quattro volumi: il primo, “La spiritualità eucaristica di Charles de Foucauld nella sua vita”, ricostruisce la biografia interiore del celebre mistico ed esploratore francese recentemente beatificato; un secondo volume raccoglie articoli pubblicati prevalentemente a cavallo degli anni ’80 su impegno e volontariato nel territorio; il terzo volume propone invece “briciole di vita” fra riflessioni scritturistiche, citazioni e aforismi, da San Paolo a Jim Morrison, tracciando l’evoluzione dell’autore dall’adolescenza alla maturità; infine, “My status quaestionis 2010”, che funge da introduzione generale, si articola in cinque saggi tra filosofia e letteratura sugli attuali processi di globalizzazione e scristianizzazione in atto, con particolare attenzione alle “ragioni dell’altro”.

L’interesse di questo lavoro è in gran parte dovuto al legame che l’autore intende stabilire fra spiritualità e biografia, esperienze di fede e territorio, recupero della memoria e impegno personale.

Il problema agostiniano “di Dio e dell’anima” è scandagliato nelle più varie implicazioni, connesse al desiderio di realizzazione e salvezza, declinato dalla giovinezza alla maturità, affrontato a partire dai più diversi approcci, giornalistico, scientifico, letterario e filosofico. Il titolo dell’opera, come sottolinea nell’Introduzione al terzo volume mons.Giancarlo Carminati, vuole evocare “l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci: figure dell’Eucaristia cristiana, di una fraternità allargata, di un dono escatologico, che va oltre la promessa dei figli dell’uomo”.

In “My status quaestionis 2010”, in particolare, richiamandosi al celebre invito di Goethe “Dimmi che Dio hai e ti dirò chi sei”, Sottocornola si propone di dimostrare che “non si dà questione di essere o no credenti, ma di quale natura sia la propria fede: ciascuno trascende il proprio io empirico ma lo fa attraverso esperienze e linguaggi diversi”. L’invito è poi a meditare in profondità la locuzione di Gesù ai più diversi soggetti, miracolati o convertiti, “Va’, la tua fede ti ha salvato!”, ove la fede in questione è quasi sempre quella di soggetti marginali rispetto all’universo istituzionale e religioso ebraico, a conferma del carattere misterioso e imponderabile di ciò che avviene nelle profondità del cuore umano. Un invito al dialogo e alla tolleranza, nel rispetto della propria e dell’altrui identità spirituale e culturale.

Famiglia in dialogo, maggio-giugno 2011

di Augusta Dentella

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