A proposito di “Miss(ing) Italia”

Giuliana Duret

Claudio Sottocornola, che insegna Storia e Filosofia nel nostro liceo e Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo, ha dato a questo spettacolo un titolo un po’ strano, ambiguo, “Miss(ing) Italia”, con questo ing del gerundio tra parentesi, che spiazza e rovescia un po’ la nostra supposizione. Miss Italia o Missing Italia? Cioè, un omaggio a Miss Italia, alle donne, che con la loro canzone hanno contribuito alla identità femminile, alla storia sociale e del costume della nostra nazione, o Missing Italia che allude un po’ a qualcosa di perduto, di smarrito, che forse attraverso la musica può essere recuperato…?

L’ambivalenza del titolo sottolinea però anche l’ambivalenza di un tema, quello appunto del femminile e del ruolo che le donne hanno avuto (un po’ miss e un po’ dimenticate) nel delinearsi di un’identità femminile, nei decenni di costruzione di un’identità nazionale italiana, dall’Unità in poi.

In questo spettacolo, “Miss(ing) Italia, il prof. Sottocornola segue i mutamenti dell’antropologia femminile attraverso i testi, le melodie, ma soprattutto attraverso le grandi interpreti femminili che dagli anni 50-60 hanno costituito un po’ delle icone per l’immaginario femminile. Molte generazioni di donne si sono riconosciute nei testi, nelle melodie, ma soprattutto nella figure, nei simboli che queste icone della musica leggera hanno rappresentato. E molte generazioni di donne non solo si sono riconosciute, ma hanno trovato nelle parole delle canzoni o nella musica una modalità propria di esprimere il loro vissuto e le loro emozioni; e quindi hanno trovato anche una possibilità di riviverlo e di raccontarlo.

Con questo spettacolo Claudio Sottocornola lancia un po’ una sfida a voi ragazzi: da un lato, prova ad infrangere una barriera tradizionale che c’è tra un codice alto (quello della musica, della letteratura alta e colta) e un codice che è sempre stato riconosciuto più popolare, immediato e facile, appunto leggero; dall’altro lato vi sfida a entrare su un terreno, quello della musica, che è vostro ed è una dimensione pervasiva, costante della vostra vita, delle vostre giornate. Ma adesso il prof. Sottocornola vi chiama e vi invita a incontrare altri gusti, altre modalità di ascolto, altre parole e quindi cercando di incontrare generazioni diverse su un terreno che per certi versi può essere comune, che è quello della musica.

La presenza dei ragazzi e dei suoi stessi studenti che collaborano a questi spettacoli testimonia questa volontà di far incontrare gusti e generazioni diverse, e testimonia anche la specificità del suo approccio, che è sempre un approccio multidisciplinare. Lui ha sempre lavorato, intrecciando parole, musiche, testi, le splendide coreografie delle ragazze; ma ha scritto a sua volta raccolte di poesie, ha realizzato recital e spettacoli. E questo di “Miss(ing) Italia” è proprio l’ultimo tassello di un ciclo di lezioni-spettacolo dal titolo “Una notte in Italia”, dedicato al 150° anno dell’anniversario dell’Unità Nazionale, visto però sotto una visuale particolare, per come si è delineata nella canzone italiana e soprattutto nella canzone italiana femminile questa identità, che faticosamente l’Italia ha elaborato nel corso degli anni (per esempio ’50. ’60, ’70) in cui la musica leggera così come la televisione ha avuto un ruolo: unificatore, unificante o omologante… Tutti questi sono interrogativi che alcune canzoni scelte dal prof. Claudio Sottocornola potranno in qualche modo soddisfare, e adesso ascoltiamo attraverso le sue interpretazioni questa voce, di alcune donne che hanno trovato in questo mezzo espressivo una voce per la prima volta forse autonoma…

Giuliana Duret, Presentazione, “Miss(ing) Italia”, lezione-concerto con gli studenti del ciclo “Una notte in Italia”, nell’ambito delle celebrazioni per il 150°. Anniversario dell’Unità d’Italia, 6 dicembre 2011, Auditorium della Provincia di Bergamo.

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