Lorenzo Gibellini

“Il giardino di mia madre”

Un viaggio nel tempo fra poesia, immagini e musica è il percorso che il professore Claudio Sottocornola adopera per ricordare sua madre.
La mostra-ricordo del professor Sottocornola per la madre mancata in anni recenti continua il suo viaggio, e lo fa attraverso la rivisitazione, anche musicale e letteraria, del giardino, simbolo di cura e dedizione per realizzare ordine e armonia in noi e attorno a noi, e degli affetti familiari che vengono rappresentati nel filmato come l’America, il Sud, le grandi metropoli contemporanee e il mare. Si tratta in particolare di un percorso fotografico incentrato su immagini, testi e musica per ricordare la madre Angela Belloni attraverso gli strumenti dell’arte, della poesia e della musica.
In 250 scatti fotografici viene mostrato in primo luogo il giardino della madre, luogo simbolico e metaforico, con moltissime varietà di fiori, piante ed alberi fotografati da diverse inquadrature, proprio perche la madre amava molto la natura come luogo di tranquillità e armonia, mentre in secondo luogo il professor Sottocornola include foto dal mare alle isole, dall’America dei lontani anni ’70 alla luce abbagliante del Sud, dall’inverno nelle strade di Bergamo alla primavera di Trinità dei Monti a Roma, divenendo metafora del variare e crescere della vita.
Nel corso del filmato il giardino diviene il posto del ricordo, della speranza e della attesa, e gli altri luoghi rappresentati costituiscono invece mete di viaggio che, alla fine, riportano poi al giardino dell’origine
Dalla mostra- ricordo emerge una particolare pace interiore, l’intero percorso è toccante e inoltre il brano in sottofondo che si ripete diverse volte è molto bello e allo stesso tempo malinconico. L’intero percorso fotografico dà un senso di staticità e parallelamente la musica sembra scandire il tempo che passa.
Nel percorso fotografico emerge anche come le persone più care al professor Sottocornola, la madre e la sorella per esempio, vengano accostate a paesaggi bellissimi, che assumono in questo caso un valore simbolico. Il messaggio dell’intera mostra è, secondo me, quello che bisogna coltivare sempre i nostri sforzi, il nostro impegno e soprattutto il giardino della nostra vita.

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