Gianluca Giugnetti

“Il giardino di mia madre”

“Il giardino di mia madre” è una mostra fotografica, redatta da Claudio Sottocornola, professore di storia e filosofia al Liceo Mascheroni, nella quale attraverso varie sezioni vuole ricordare l’amore che la madre aveva nel prendersi cura di queste piante nel suo piccolo giardino e, in seguito, mostrarci luoghi in tempi e situazioni diverse che hanno un significato affettivo per l’autore.

La mostra si apre con la sezione INTERNO, riguardante le piante che si trovano all’interno della casa nel quartiere di Colognola in Bergamo; vi è una sensazione di calma, data forse dal tipico ambiente familiare che rappresenta una casa.

In seguito, ci si sposta all’esterno, nel vero e proprio giardino; esso è un giardino in cui fiori coloratissimi si mescolano al classico ambiente del Nord Italia con erba rigogliosa e piante sempreverdi; quindi si ha una sensazione di vitalità in netto contrasto con la presenza dei muri  e delle colonnine in pietra, tipiche delle case di inizio Novecento.

L’ultima parte della mostra che si svolge nel quartiere di Colognola riguarda una giornata in cui Bergamo è ricoperta di neve e quindi le strade del rione e il giardino della casa sono tinteggiati di bianco; la neve qui dà una sensazione di tenerezza e sembra che il tempo si sia interrotto: tutto è fermo, poiché non c’è traffico, viste le avverse condizioni climatiche, né gente che cammina per le strade.

D’ora in poi si apre la parte della mostra dedicata ai ricordi passati del professore ed essi partono dalla colonia, oggi in disuso, di Pinarella di Cervia nella quale egli, durante la sua infanzia, trascorreva un mese delle vacanze estive. In RITORNO AL MARE mette in contrapposizione la decadenza delle antiche strutture nelle quali passava le vacanze (colonia e una spiaggia fatiscente con le cabine graffittate) e una sorta di rinascita (la foto della colonia con i ragazzi che giocano al suo interno).

Successivamente, ci si sposta negli Stati Uniti, nello stato del Connecticut e poi nella città di New York, durante una vacanza studio degli anni Settanta. Durante le foto scattate in Connecticut, si nota la classica forma delle città tranquille e non affollate degli USA, nelle quali le tradizioni come il Ringraziamento o il Natale sono vissute in modo da cercare di stare insieme alle persone care, oppure tradizioni quali il football o il baseball, sport per i quali tutti gli americani vanno matti. New York, invece, è già una città caotica, affollata, multietnica e quindi non è tanto differente da come è oggi, ovvero con persone povere o ricche che si ritrovano a contatto nella Grande Mela.

La sezione successiva riguarda l’archeologia, rappresentata dagli scatti fatti nella zona archeologica di Pompei, nella quale l’antico risorge raccontando una tragedia: la tragica eruzione del Vesuvio.

Poi abbiamo le foto scattate sulle spiagge del Sud Italia e delle Isole nelle quali le abitazioni sono rustiche, dimesse, collocate in un paesaggio quasi desertico.

PARADISE LOST trasmette grande nostalgia verso luoghi dal mare limpido, immortalati dall’autore.

ROME 2007 ha nella semplicità il suo messaggio; essa, infatti, è una contrapposizione tra il turismo di massa, impersonato dal chiosco degli hot-dog, e Piazza di Spagna, uno dei luoghi più in di Roma, affollatissima di turisti.

Infine TRAMONTI A NORD-EST  chiude la mostra dando l’impressione di un giorno che finisce e dello svanire di un ricordo, suscitando  nostalgia nello spettatore.

La musica e il canto degli uccellini, che sono discretamente di sottofondo a tutto il DVD, fanno perdere nei ricordi, dando un senso di serenità, ma allo stesso tempo di malinconia.


I commenti sono chiusi.