Mattia Donadoni

“Il giardino di mia madre”

La presentazione de”Il giardino di mia madre” vista martedì in classe non costituisce solamente una serie di fotografie, ma racchiude in sé un significato ben più profondo, non solo per chi l’ha realizzata,  bensì anche per chi ha potuto assistervi. Quella che poteva infatti sembrare una semplice sequenza di immagini si è rivelata un’attività estremamente interessante, nonché un ottimo spunto di riflessione. Partendo dal “giardino della madre”, che costituisce il primo dei nove “capitoli” affrontati, è stato introdotto il tema della quotidianità così “scontato” da essere spesso trascurato,  senza che si impari mai a coglierne i dettagli. Questa prima serie di fotografie ha invece illustrato fiori e piante del giardino della madre, accompagnate da una colonna sonora  rilassante e dal cinguettio di uccellini in grado di immettere davvero nell’atmosfera di un piccolo giardino di città. Lo stesso tema si è ripetuto anche nel capitolo successivo, intitolato “la neve”, in cui veniva messa in risalto la neve non attraverso le classiche immagini invernali e natalizie, ma tramite paesaggi comuni, come la neve marcia depositata ai lati della strada o quella cristallina sui rami degli alberi. Da qui la scena si è spostata dapprima al mare e quindi agli Stati Uniti:  accompagnate dal medesimo sottofondo musicale, le immagini hanno mostrato aspetti comuni della vita americana alternati ad importanti monumenti. Questa sezione è quella che mi ha maggiormente impressionato, suscitando in me sentimenti di ammirazione verso un Paese che sin da piccolo volevo visitare e che non ho ancora avuto l’opportunità di vedere da vicino. Dopo questa serie di immagini si è ritornati in Italia, osservando due dei principali aspetti per cui il nostro Paese è conosciuto nel mondo: l’arte e il mare. Dapprima infatti si sono susseguite fotografie relative agli scavi di Pompei ed Ercolano, per poi lasciare spazio a quelle delle isole e del cosiddetto “paradise lost”.  Infine mi hanno impressionato molto anche le immagini relative alla città di Roma, in cui davanti ad importanti edifici o monumenti è possibile notare la presenza di bar ambulanti, che nonostante si trovino in zone strategiche per la propria economia, rovinano il paesaggio retrostante. In conclusione quindi ho trovato questa attività utile e soprattutto inusuale, ma proprio per questo e per la sua capacità di mostrare il valore della quotidianità, davvero interessante.

I commenti sono chiusi.