Diario di vita fra immagini e poesia
Definito non a caso il Filosofo del Pop, il professor Claudio Sottocornola ci regala un altro diario di vita: Nugae, nugellae, lampi. Quello che mi sono chiesta subito leggendo e sfogliando le pagine di questo libro è stato: “Possono i tempi musicali scandire gli anni della nostra vita?”, e verso le ultime pagine mi sono riposta in senso affermativo. A dimostrarmelo è stata proprio la complessità ma anche la semplicità di quest’ultima opera di Sottocornola.
Il diario è un qualcosa in più rispetto a 42 poesie e 42 tavole fotografiche, è un donarsi con azzardo, in quanto non è sempre facile dare agli altri il proprio “sè”. Sottocornola ci regala, così, un pezzo di vita dove le immagini hanno una carica espressiva a volte più forte delle stesse parole. Ma questa raccolta è anche un raccontarsi con delicatezza, per mostrare, tramite un gioco in cui il tempo è rincorso all’inverso, quanto a volte il tempo non ci invecchia ma anzi, complice anche l’esperienza, ci ringiovanisca, così creando un distacco chiaro tra l’immagine di se stessi e il proprio io interiore.
Infatti Sottocornola, nelle prime pagine, pone all’attenzione del lettore una delle sue ultime poesie, scritta nel 2008, fino ad arrivare così, in un passaggi negli anni all’inverso, ad una lontana poesia scritta durante l’adolescenza. Ad accompagnare questo viaggio a rovescio, ci sono anche le immagini dell’autore ed i posti a lui cari, che ci mostrano inizialmente un poeta nella sua immagine attuale fino a ringiovanire e ritornare adolescente ancora una volta, nelle ultime pagine. In questo viaggio a rovescio i ricordi si riacquistano, riappare così chi ci ha lasciato nel cammino, tornando però a noi per sempre. Sono immagini e ricordi fisici quelli che ci riporta la mente, ma è il sentimento umano a sceglierle, con il suo valore affettivo.
Così la vita si alterna come le stagioni e il loro ciclico rincorrersi è sempre uguale, non importa che fuori sia primavera o inverno, si ha sempre un continuo mutarsi, impercettibile appunto come le stagioni. La prima poesia come l’ultima rappresentano una chiara personalità che non cambia negli anni, ma si fortifica nella ricerca degli altri e dell’altro, per scoprire anche di più se stessi. Nugae, nugellae, lampi è un libro che richiede tempo, ogni parola ed immagine vanno fatti propri: cercarsi nel confronto è un primo sintomo di crescita culturale ed un invito alla lettura della sensibilità di questo poeta, docente, giornalista.
Beat bop a lula, 12 aprile 2010