La vita (amore, morte, dolore)

Non voglio più leggere
i sonetti di Shakespeare
né i canti di Rimbaud
o Mallarmé da quando
ti ho veduta sparente
fra le aule dei Padri
della Chiesa
giacché arrecherebbero bruttura
alla linea di canto che
da te si espande in te -
mi piace pensarti
ineffabile
riconciliarsi in te …

e in fondo
questo solo basti a
una vita, alla mia almeno
il dire
io vidi il Bello

poi nulla

dune di cenere
ricoprono il tuo corpo
il vento le disperde e rade

Talvolta
mi consola il silenzio
infinito del Pensiero.

21 gennaio 1980

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