Francesco Zadra

Fra utopie e grandi marche, la fine del ‘900
‘‘Giovinezza… Addio’’ è una raccolta di poesie scritte da Claudio Sottocornola tra il 1974 e il 1994. Esse sono state ordinate e classificate il lunedì di Pasqua del 1994, quando, come dice lo stesso autore, si era reso conto di essere ormai uscito dalla giovinezza e aveva deciso di ‘‘farne qualcosa’’.
La raccolta racconta il percorso di vita che l’autore ha vissuto in quei vent’anni e che comunica in modo diretto ai lettori. Questo percorso, infatti, viene da lui ribattezzato ‘‘una sorta di romanzo di formazione’’, e riflette, oltre a sensazioni e interpretazioni personali di ciò che andava accadendo nel mondo, la mentalità prevalente nei periodi in cui le poesie sono state scritte, quindi l’evoluzione di società e costume negli anni ‘70, ‘80 e ‘90.
Per esempio, nelle composizioni degli anni ‘70 sono evidenti gli influssi dell’ermetismo (soprattutto Montale), dell’esistenzialismo, e dei fatti relativi al post ‘68, in cui prevaleva lo spirito del sogno, la voglia di cambiare e di fare meglio; e talvolta è come se l’autore ci trasportasse su ‘‘velieri che solcavano / arcani i mari / approdando alle / orientali terre / ove rosee moschee / marmoree erano, / e tappeti volanti…’’.
Le poesie di fine anni ‘70 e inizio anni ‘80 acquistano un carattere decisamente diverso rispetto alle precedenti: le sensazioni, volte alla ricerca di se stesso, sono più introspettive e malinconiche e anche l’uso di termini meno comuni suggerisce una ricerca più profonda e interiore, dovuta alla chiusura dell’autore in se stesso e talvolta a dolorose esperienze.
Questa ricerca interiore continua nel corso degli anni ‘80, ma è una ricerca soprattutto di carattere religioso; infatti le poesie di questo periodo, poche ma molto diverse dalle altre sia per come sono scritte sia per una singolare espressione dei sentimenti, sono raccolte nella sezione ‘‘Preghiera’’.
La poesia degli anni ’90 presenta due volti. Da un lato, con la caduta del muro di Berlino, un sentimento di unità globale che l’autore esprime parlando non di paesaggi e impressioni interiori, ma di città e vie illuminate di sera, di persone a spasso per le strade del centro e, a causa del trionfo della globalizzazione, delle grandi marche, come la Coca-Cola, l’Alfa, la Citroen, l’IBM, la Adidas. Dall’altro lato, emerge sempre più la consapevolezza dello scorrere del tempo, e della giovinezza che ormai se ne è andata e che ‘‘fa i capelli brizzolati’’, sentimenti espressi nelle poesie con una nota di malinconia.
‘‘Giovinezza… Addio’’ non è però solo il racconto della formazione culturale e personale dell’autore, ma è anche la storia degli ultimi trent’anni del ‘900, testimonianza del cambiamento che ci accomuna, di questa vita misteriosa e dello scorrere inesorabile del tempo.

I commenti sono chiusi.