Testimonianze del tempo, per chi c’era e per chi non c’era
È difficile definire il libro del professor Claudio Sottocornola senza ricadere in eccessive semplificazioni. Infatti presenta vari aspetti diversi tra loro che insieme rendono quest’opera originale. Il titolo “ Giovinezza… addio. Diario di fine ‘900in versi ” la definisce un diario in versi. Effettivamente Sottocornola ci presenta vent’anni della sua vita ( dal 1974 al 1994) in ordine cronologico, come in un diario, ricorrendo alla poesia per poter meglio esprimere le emozioni che lo hanno accompagnato lungo quella parte della sua vita. L’autore definisce la propria raccolta di liriche come un “romanzo di formazione”. In realtà quest’opera trascende la semplice crescita artistica, spirituale e fisica dell’autore,tipica del romanzo di formazione, ma arriva a comprendere l’evolversi di musica, cinema, cultura, poesia e letteratura durante gli anni ’70, ’80 e ’90 del XX secolo. Può anche essere definito un prosimetro, in quanto la poesia è anticipata da un’introduzione in prosa in cui l’autore ci spiega le ragioni per le quali ha deciso di raccogliere e pubblicare le sue poesie, raccolte in vent’anni della sua vita.
Mi rammarico di non essere stato in grado di comprendere appieno il significato e i caratteri stilistici delle poesie, perché ancora a scuola non si è affrontata la poesia ermetica e contemporanea. Nonostante ciò, si capisce che lo stile delle composizioni è molto vario, e non solo perché vengono scritte in momenti molto diversi e spesso molto lontani cronologicamente l’uno dall’altro. Sottocornola, infatti, come ci dimostra la sua vita piena di cambiamenti, è molto aperto a nuove idee. Come si scopre leggendo il libro, infatti, l’autore ha affrontato diverse esperienze di vita: il viaggio di studio negli Stati Uniti, l’esperienza giornalistica che lo ha portato a conoscere parecchi personaggi del mondo della televisione e della musica, la carriera da insegnante di filosofia e storia prima presso il liceo classico Sarpi e poi presso il liceo scientifico Mascheroni a Bergamo, in contemporanea alla carriera musicale di interprete di famosi artisti Italiani Rock e Pop. Mentre nella parte adolescenziale del libro i componimenti sono di chiara impronta ermetica, successivamente mutano gradualmente di stile. Sottocornola, probabilmente molto influenzato dal viaggio di studio negli Stati Uniti, che lo ha portato incontro a nuovi modelli culturali che si discostavano da quelli a cui era abituato, inizia ad avvicinarsi, per esempio, alla Pop Art americana. Dalla fusione tra poesia ermetica, filosofia ermeneutica e Pop Art nasce una poesia del tutto originale. Infatti l’artista accosta come in un collage varie parole e concetti che, più che descrivere,ci fanno rivivere le emozioni e i sentimenti che li hanno ispirati. Nelle poesie del periodo che Sottocornola ha trascorso all’estero emergono le contraddizioni relative al giudizio che ha l’autore sugli Stati Uniti. Da una parte c’è l’America violenta che persevera nel sostenere e finanziare la crudele guerra in Vietnam, dall’altra c’è l’America delle grandi occasioni, dove chiunque ha la possibilità di diventare qualcuno. Negli anni ’80 l’autore, in risposta alla cultura del consumismo che avanza, inizia una ricerca spirituale all’interno di sé a sfondo teologico. Dopo una pausa che dura dal 1984 al 1991, Sottocornola cambia ancora una volta stile e temi delle sue poesie. Ora si riscontra una maggiore consapevolezza nella ricerca delle parole, il tema più ricorrente diventa la città e il suo continuo mutare, l’approccio è decisamente più filosofico.
“Giovinezza… addio. Diario di fine ‘900 in versi” è un libro ricco di contenuti, adatto ad ogni tipo di pubblico. È interessante per chi è troppo giovane per aver assistito di persona agli eventi descritti, e quindi ha la possibilità di viverli attraverso le poesie in modo personale. È interessante per chi invece in quel periodo c’era, perché ha l’opportunità di riviverlo sotto altri aspetti. Questa raccolta di poesie, che copre un arco di tempo così vasto, ci permette inoltre di capire come i pensieri e la visione della vita cambino in rapporto con gli anni. Con l’allontanarsi della giovinezza, la visione diventa infatti sempre più malinconica.