Gocce di memoria
…“Sono gocce di memoria queste lacrime nuove siamo anime in una storia incancellabile” …
Queste parole dell’omonima canzone di Giorgia tornano a risonare nella mia mente leggendo la raccolta di poesie “Giovinezza…Addio”, il diario scritto dal poeta-filosofo Claudio Sottocornola, vero e proprio simbolo della fine di un secolo travagliato,di un millennio ricco di innovazione, di un’era eclettica e multiforme, nonché di una tappa fondamentale della vita: la giovinezza.
Gli scritti lirici, alternati a delle brevi prose preliminari ai vari ambititi della ricerca dell’autore, travolgono il ricevente con la loro incisività, con quella parola inaspettata, nascosta tra le righe e che, reinterpretata, assume una nuova luce e un nuovo significato, imponendosi nell’animo del lettore, il quale non può far a meno di fermarsi e riflettere su tematiche da sempre conosciute ma che solo ora si rivelano così vicine alla quotidianità.
Sfogliare le pagine di quest’opera, ritagliarsi una nicchia nella realtà, rubare qualche minuto all’ordinario trascorrere del tempo per la lettura di pochi versi, concederà ad ognuno la capacità di immergersi nella storia, non la storia dei grandi imperatori o combattenti, ma quella vissuta da ogni individuo, quella che descrive il nostro passato, la nostra esperienza, il bagaglio dei nostri ricordi.
Quello che diveniamo è sempre il frutto di quello che viviamo e di ciò che esploriamo; il viaggio che possiamo intraprendere dipende essenzialmente dalle nostre scelte,più o meno importanti, ma la maturità e la saggezza che possiamo acquisire derivano, al contrario,dalla nostra capacità di assimilare le piccole delusioni e le esili gioie di ogni giorno.
La finalità dell’erudito docente sembra essere proprio quella di invitare i lettori ad un approccio più profondo e intenso con la realtà; egli vuole abbattere il muro della superficialità che porta l’uomo a farsi scivolare dalle mani la vita e le meraviglie che in essa sono racchiuse per elevarlo interiormente attraverso la formazione di quella capacità critica indispensabile per godere di ogni evento fino ad interiorizzarlo e sentirlo proprio per sempre.
Così quel Lunedì dell’Angelo del 1994, “quando colsi chiaramente che stavo abbandonando la mia giovinezza”,come racconta lo stesso autore, nasce il progetto di quest’opera, uno scrigno delle esperienze, delle emozioni e delle sofferenze di vent’anni di esistenza (1974-1994)narrate in prima persona da un uomo che ha sempre ricercato nella parola la più pura e allo stesso tempo la più elevata espressione dell’essenza umana.
Con il piacere della lettura di queste pagine ripercorriamo l’ultima fase della età contemporanea, ricca di avvenimenti importanti, dalle proteste del ’68 alla caduta del muro di Berlino; con l’affermazione di processi socio-economici che caratterizzano la nostra attualità,come la globalizzazione espressa attraverso gli oggetti simbolo dell’epoca nella sezione “Città e musica”; la nascita e l’ascesa di nuovi miti per i giovani, quali Michael Jackson e Rita Pavone; la voglia di divertirsi e di sognare come nei Cartoon di Betty Boop e Jessica Rabbit.
Il mito dell’America (“Born in the U.S.A.”) con la sua speranza di libertà conduce al tema del rifiuto della violenza e della guerra contenuto in “Arruolamento”, interpretato come un vero e proprio lutto per i giovani ancora sognatori e inclini a cambiare il mondo,ingenuamente inconsapevoli del trascorrere furtivo del tempo, come l’autore sottolinea nella sezione “Acquerelli”, scritta quando ormai “la giovinezza se ne va/ e fa i capelli brizzolati”.
Temi ancor più impegnati e profondi affiorano nel corpo centrale dell’opera, coincidente con la fase emotivamente più intensa e malinconica della vita del poeta : i capitoli “Giorni Bianchi” e “Preghiera” evidenziano gli attributi basilari della vita umana,l’ amore, la morte e il dolore a cui solo la divinità e la spiritualità sanno dar rimedio.
Ogni poesia racchiude un frammento di un’esistenza come tante, composta da eventi e vicende non troppo lontani dalla nostra esperienza personale, tuttavia ciò che rende quasi eroico questo percorso parallelo alla crescita dell’individuo è l’intensità e l’attenzione quasi meticolosa che l’autore pone nella sua osservazione, scoprendo e ampliando i confini di un mondo accessibile solo a coloro che non si stancano mai di crescere e di cercare il senso profondo dell’esistenza e del bene (“Moralità”).
Questi, come sembrerebbe indicarci l’ artista, possono plasmarsi e nascondersi entro i limiti della quotidianità, tra le vetrine dei bar affollati o nelle calde sere d’estate,tra le note delle canzoni dei grandi poeti moderni o l’affetto di una madre,nelle preghiere verso Dio o nelle telefonate sempre aspettate e mai arrivate.
Ogni scritto rappresenta una goccia della nostra vita, in quella del poeta come in quella di ciascun uomo: un particolare ricordo, un’aspirazione, un’amica cara,o semplicemente un giorno qualsiasi per le strade della città; quest’opera diviene dunque un vero e proprio distillato dell’esistenza e dell’essenza umana a cui tutti possono giungere: basta saper guardare per riuscire a godere del “succo della vita”, goccia dopo goccia.