Matteo De Feudis

Crescere fra sguardi, ricerche, città e musica…
Giovinezza…Addio
Ha 35 anni Claudio Sottocornola quando decide di scrivere il libro in memoria della sua giovinezza, come testimonia il titolo. Nel “romanzo di formazione” si trovano poesie risalenti all’adolescenza dell’autore, quando era ancora liceale, in un percorso che giunge fino all’età più adulta, nel periodo compreso tra il 1974 ed il 1994. La concentrazione di tutte queste liriche, scritte in un arco di tempo pari a 20 anni, in un sol libro, ci permette di provare ad immedesimarci in un ragazzo che ha vissuto negli anni ’70, ’80, e ’90, e di capire che percorso di formazione e che principi abbia seguito durante il viaggio verso la maturità. Il libro, oltre che segnare un punto di svolta per il protagonista, cioè il passaggio dalla giovinezza alla maturità, segna anche la fine di un secolo, il ‘900, un po’ come fece Dante con la sua “Commedia” , infatti la Pasqua del 1300 per Dante segna la metà della vita del poeta, che raggiunge la maturità, mentre per il mondo, il 1300 è un anno significativo, perché è l’anno del Giubileo indetto da Bonifacio VIII. Il libro è suddiviso sia per anni che per sezioni. Gli anni ’70 sono probabilmente quelli maggiormente densi di dibattito e riflessione. Gli anni ’80 sono invece più incentrati sulla ricerca interiore. Infine, negli anni ’90 l’autore si avvicina sempre più alla musica pop fino ad “innamorarsene”, tanto che essa spesso ispira i temi delle sue poesie; contemporaneamente l’attività di giornalista gli dà la possibilità di intervistare artisti musicali molto noti, mentre umanamente si avvia alla piena maturità. Tutto ha inizio però dagli anni ’60, periodo indimenticabile per l’autore ed ineguagliabile punto di riferimento come dimostra una delle prime poesie sugli “anni dell’innocenza e dell’inizio”. Nella sezione “Primi sguardi” il poeta incomincia ad esprimere i suoi stati d’animo attraverso i versi delle varie poesie, trovando allo stesso tempo spazio per inserire la descrizioni di paesaggi che lasciano fantasticare e sognare mondi lontani come l’America e l’Oriente. Sempre nella prima parte del libro molto evidente è la differenza di stati d’animo del protagonista, che ottiene le prime piccole certezze, ma è spesso travagliato da aspettative, sogni e desideri indefiniti, come di un “Eterno marzo”, da sconfitte e delusioni, della ricerca di “un tetto di luce”, dalla voglia di “rompere l’asfalto” con le proprie radici. “Ricerche” è il titolo significativo della seconda sezione dove ci sono poesie come “Arruolamento” e “Il gesto”. In questo periodo, nel ’79, Sottocornola vive un momento molto doloroso: la morte del padre. Questa drammatica esperienza gli apre un nuovo mondo, in cui hanno un posto importante la filosofia, la teologia, la preghiera, la ricerca del bene per sé e per gli altri. L’autore cresce e continua a porsi alcune domande fondamentali per la sua esistenza, ma inizia anche ad avere alcune certezze come il rifiuto della violenza, simbolicamente descritta in “Arruolamento”, dove egli si rappresenta, nel giorno della visita di leva, come in un “corridoio metallizzato”, “vestito a lutto” . Si assiste poi alla realizzazione di un sogno: la possibilità di andare a studiare in America, evocato chiaramente dalla frequente citazione di parole inglesi nelle poesie. Nell’ultima parte del libro, “Città e musica”, l’autore ormai adulto, preferisce concentrarsi su ciò che lo circonda, l’ambiente cittadino, gli oggetti e le esperienze quotidiane. “Spot” è un esempio di questa attenzione all’attualità e al quotidiano. E troviamo poesie che testimoniano del mondo presente appena dopo la caduta del muro di Berlino… Il libro si conclude con un rimpianto per la giovinezza volata via e con la sezione “Pensiero debole”, che sottolinea, al di là dell’approccio razionale alla realtà, l’importanza di mantenere i rapporti con gli amici e gli affetti più cari.

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