Silvia Rapizza

“Il giardino di mia madre”

Il progetto esposto in classe mi è piaciuto soprattutto per la sua particolarità: le immagini, sebbene semplici e al primo sguardo banali, erano belle e piacevoli. Dal mio punto di vista ciò che si vuole comunicare attraverso queste immagini è riassumibile in due parole: natura e memoria. Tutte le diapositive viste riguardavano infatti immagini legate alla natura, come per esempio nel caso dei fiori e dei paesaggi, o immagini legate al tema del ricordo, come la maggior parte delle foto presenti nella cartella “back to the 70’s in the USA”. I ricordi costituiscono una parte importante e insostituibile del passato di ogni persona, in essi sono racchiuse tutte le esperienze vissute, dai primi giorni di scuola alla morte di una persona importante. Foscolo diceva che l’unica cosa che rimane dopo la morte di qualcuno, oltre all’oggetto materiale della tomba, sono i ricordi che sopravvivono, nel caso di Foscolo, nelle poesie; nel caso delle foto mostrate, si capisce che il ricordo della madre dell’autore sopravvive attraverso i fiori e le piante che formano il giardino che ella, con tanta cura, ha saputo crescere e amare e che diviene quindi figura della sua dedizione verso la famiglia e gli altri. L’altro tema presente nelle immagini è quello della natura, una natura che partecipa alle vicende umane attraverso movimenti nascosti: i fiori e le piante curate con amore sbocciano e crescono, quelle trascurate appassiscono e muoiono; il mare può essere tranquillo come il cielo al tramonto o agitato e tempestoso come un cuore in subbuglio. La memoria e la natura sono quindi a mio parere i due temi principali: da una parte il ricordo dell’amore ricevuto e del dolore provato durante il nostro “cammino”, dall’altra la natura vista come sorgente di vita, che partecipa e risponde alle azioni dell’uomo.

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