L’indagine di Sottocornola fra
biografia, pop e crisi del sacro

di Laura Moro

Vorrei tracciare una carta d’identità un po’ particolare, culturale e virtuale, dell’autore che oggi vado a presentare. Il pubblico giovane è avvezzo alla realtà virtuale, ma oggi vorrei invitarvi con la videocamera, che noi “diversamente giovani” ci ostiniamo a chiamare cinepresa, a zoomare sui segni particolari di Claudio Sottocornola, nel quale distinguiamo molte sfaccettature, che proveremo a inquadrare:

  • l’eclettismo, finalizzato ad un approccio ermeneutico, che è un po’ la sua cifra prevalente. Sottocornola, infatti, è filosofo, insegnante, poeta, saggista, giornalista pubblicista, studioso e interprete del popular, teso a trasmettere una dimensione multimediale della ricerca. La definizione di “filosofo del pop”, spesso utilizzata per descriverlo, è quindi, a mio giudizio, suggestiva ma riduttiva. Filosofia, poesia, musica, danza, fotografia e arti figurative sono per lui espressioni di una medesima indagine ermeneutica idonea a decifrare una realtà contraddittoria come quella contemporanea. Maria Imparato scrisse di lui che “l’immagine del filosofo-cantore che distribuisce il proprio sapere anche attraverso la rielaborazione musicale dei contenuti teoretici rimanda ad un’antica tradizione socratica”. Grazie a questo eclettico approccio ermeneutico egli ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte della critica;
  • la curiosità intellettuale, che lo porta ad un approccio storico-critico assolutamente non ideologico, scevro di pregiudizi, aperto ad ogni aspetto, espressione e dimensione della realtà contemporanea, che Sottocornola percorre e scruta con attento occhio indagatore e approccio dialogante, in linea con il suo cristianesimo, anch’esso interconfessionale e dialogante.

Zoomando ancora più da vicino, con la nostra telecamera inquadriamo, in questa carta d’identità particolare, tre tematiche che hanno orientato l’indagine conoscitiva di Claudio Sottocornola nel corso degli anni, tre universi, peraltro interdipendenti e strettamente correlati:

  • l’universo biografico/autobiografico, come insostituibile elemento gnoseologico e luogo ermeneutico, all’interno del quale si realizza, si concretizza, la ricerca del senso della vita, che di questo universo si sostanzia ma in esso non si esaurisce;
  • l’universo della cultura pop (popular) contemporanea, con le sue icone, che per Sottocornola sono maschere, ologrammi indispensabili per comprendere la condizione umana a livello antropologico, la massificazione dell’espressione artistica e l’aspetto massmediatico della fruizione della stessa;
  • l’universo, la dimensione del sacro e la sua crisi nella società occidentale contemporanea, con il tradimento dei più alti valori di verità e di bellezza, proprio mentre, nel suo sforzo ermeneutico, interpretativo della realtà attraverso una molteplicità di mezzi, Sottocornola sembra aver trovato, con l’identificazione del sacro nel quotidiano, un punto di  equilibrio, la narrazione di una condizione in cui si conciliano e armonizzano le contrapposizioni della vita di ogni giorno.

Provando ora ad allargare l’inquadratura, con la nostra videocamera incontriamo le opere di Sottocornola nelle quali questi universi si sono concretizzati e a volte fusi.

Universo biografico/autobiografico

All’interno dell’universo biografico/autobiografico individuiamo una raccolta di poesie scritte tra il 1974 e il 1994, dai 15 ai 35 anni, pubblicata nel 2008 con il titolo Giovinezza…addio. Diario di fine ’900 in versi. Un suggestivo “romanzo di formazione”, ancorché poetico, una sorta di  viaggio iniziatico verso la maturità, sullo scenario di una fine di secolo e di millennio. Le prime poesie della raccolta sono più ermetiche, le ultime si ispirano invece maggiormente al linguaggio contemporaneo. Questa raccolta è di fatto un prosimetro, in quanto alla dimensione lirica dei componimenti si affiancano spaccati in prosa di un trentennio di vita sociale e culturale, pillole, frammenti di fatti storici. Alla raccolta è associato un CD musicale dal titolo L’appuntamento/collection, contenente venti canzoni pop, rock e d’autore, interpretate da Sottocornola dal 1994 al 2001, che continua in musica il discorso avviato dalla parola scritta.

All’interno di questo universo autobiografico, con Nugae, nugellae, lampi. Quaderno di liceo, del 2009, l’Autore propone invece una raccolta di liriche insolita, caratterizzata da un ordine cronologico inverso, che parte cioè dall’ultima poesia scritta per arrivare alla prima. Si tratta di 42 poesie e 42 tavole fotografiche che ci accompagnano in un viaggio a ritroso nel tempo dal 2008 al 1974, dal docente di oggi allo studente di ieri, perché l’autore ritrova e propone, nella seconda parte della raccolta, il suo “quaderno di liceo”, con le speranze, le rabbie, le utopie degli anni ’70, condensate in versi che spaziano dall’elegia alla canzone all’invettiva. Ed è dall’aula di un liceo che ancor oggi l’autore – questa volta appunto come docente – guarda, osserva, esplora la realtà. E quindi, paradossalmente, “quaderno di liceo” è termine che si può applicare anche all’esperienza matura del poeta-professore. E sei i lampi, parola italiana di immediata decodificazione, sono un po’ come le epifanie joyciane, bagliori, intuizioni, improvvise rivelazioni di una verità, ad essi si associano nel titolo i due termini latini “nugae” e “nugellae”, che l’autore ha scherzosamente mutuato dal Petrarca, il quale chiamava proprio così – sciocchezze, bagatelle – le liriche in volgare del suo “Canzoniere”, ritenendole in certo qual modo secondarie rispetto alla sua produzione in latino.

Continuando a muoverci all’interno dell’universo autobiografico, scopriamo  una mostra itinerante dal titolo Il giardino di mia madre e altri luoghi (2010), divenuta anche Dvd multimediale, commosso tributo visivo alla memoria della madre mancata qualche anno prima, anche a seguito di alcuni errori ed omissioni umane, non scontata celebrazione ma testimonianza di un modo d’essere generoso e altruista, e a un tempo denuncia dell’indifferenza e del cinismo di una parte della nostra società, caratterizzata da quel pensiero debole massificato, che Sottocornola combatte e sul quale ci invita ad una profonda riflessione proprio a partire da quel giardino. Esso, infatti, diventa luogo-simbolo, metafora della cura, della dedizione, dell’amore, della vita, un fazzoletto di terra strappato al cemento, testimonianza tangibile che amore e impegno possono trasformare in armonia e luce ogni condizione, non un giardino, ma il giardino (che peraltro rimanda a un’idea di cura che la madre ha a lungo praticato anche nel volontariato). L’Autore ci spiega che in un mondo e in un tempo di “non luoghi” (dagli aeroporti agli snodi autostradali, dagli ipermercati agli autogrill, dalle stazioni ferroviarie alle metropolitane…) “affollati di solitudine, di tante solitudini“, proprio dalla madre ha imparato la grammatica dell’attenzione e della cura, anche quella dei rapporti umani.

Quella stessa cura che ha ispirato, nel medesimo anno, The gift, il dono di un docente ai suoi allievi al termine di un anno scolastico, volumetto scritto con la consapevolezza della dispersione imminente, dopo gli esami di maturità, e il desiderio di prossimità, di dare un senso ad un percorso comune attraverso tre brevi saggi su conoscenza, dono e relazione, a partire da un’antropologia dell’amore fra tradizione biblica, mondo classico e storia della filosofia.

Universo della cultura pop contemporanea

Immergendoci ora nell’universo della cultura pop contemporanea, scopriamo che, dall’inizio degli anni ’90, Sottocornola, dopo centinaia di articoli e interviste ai maggiori esponenti dello spettacolo e della  canzone italiana come giornalista free lance,  decide di passare oltre o al di là del vetro: il suo studio, nella prosecuzione dei suoi studi, diventa la sala di registrazione, nella quale egli incide 3 cd, L’appuntamento (2004), L’appuntamento 2 (i classici…)” (2005), L’appuntamento 3 (Ma l’amore no: quaderno delle origini) (2005) e un DVD L’appuntamento/the video, che raccolgono una selezione dei suoi “studi”, realizzati fra il 1994 e il 2001: la trilogia affronta il meglio della canzone pop e d’autore in Italia.

Quindi incontriamo le sue lezioni-concerto multimediali. Dal 2004 Claudio Sottocornola è in tour con una serie di lezioni-concerto e di omaggi alle grandi voci della “Storia della canzone moderna”, che vengono replicati per ogni tipo di pubblico (Teatri, Scuole, Comuni, Terza Università, locali che propongono buona musica…), e che associano espressione artistica e approccio storico-critico entro il medesimo evento, un indimenticabile one-man show apprezzato da pubblico e stampa. Lo scorso anno, 2014, con il recital Hasta siempre!, queste lezioni hanno festeggiato il loro decimo compleanno.

Entro la medesima ispirazione pop, nel 2007, esce il DVD multimediale 80′s/Eighties (laudes creaturarum ’81), testimonianza degli anni ’80 attraverso 40 collages giovanili dal sottotitolo “avere 22 anni nel 1981…”, nei quali pubblicità, moda, divi, personaggi degli anni ’80 e opere d’arte di sempre si articolano come un inno alla sacralità del profano, celebrazione dei segni e dei simboli di un decennio effimero e scintillante (da Ornella Muti a al principe Carlo, da Giovanni Paolo II a Bruce Springsteen, da Sandra Milo a Giorgio Benvenuto, ma ci sono anche il digestivo Antonetto, la spider Alfa Romeo, Botticelli, Gaugain, Picasso, Guttuso). Anche questa esperienza documenta la straordinaria passione interdisciplinare che anima la ricerca dell’autore.

IL 2011 vede Sottocornola celebrare l’anniversario dell’unificazione nazionale con un ciclo di cinque lezioni-concerto dal titolo Una notte in Italia, rilettura della canzone popolare italiana dagli anni ’50 ad oggi come veicolo di unità linguistica e culturale nazionale, con coinvolgimento di studenti universitari e liceali e un innovativo approccio multimediale fatto di danza, poesia e recitazione, sempre molto apprezzato anche dalla critica. Nel 2014 queste lezioni vengono pubblicate su pendrive, per oltre sei ore di live, insieme ad un ricchissimo archivio di articoli, relazioni degli studenti, foto e testi critici. Le singole lezioni di Una notte in Italia vengono poi diffuse anche nel web da gennaio a marzo 2015, in omaggio all’imminente apertura di Expo, vetrina dell’eccellenza italiana.

Il 2012 è invece l’anno di Working Class, trasferimento dal territorio al web delle ormai celebri lezioni-concerto tenute sul territorio dal 2004, in cinque percorsi tematici: Teen-agers di ieri e di oggi, Decenni, Anni ’60, Cantautori, Immagine della donna e canzone. Il progetto diviene poi anche un prezioso box set di cinque Dvd a tiratura limitata per l’home video.

Universo della desacralizzazione della società occidentale contemporanea

Ed ora esploriamo il terzo universo, terzo non certo per importanza, e cioè la dimensione del sacro e la sua crisi nella società occidentale contemporanea, condizione paradigmaticamente analizzata ne I trascendentali traditi (2011), in cui Sottocornola ci propone nove brevi conversazioni sui trascendentali, ovvero quei “caratteri che appartengono all’essere in tutta la sua estensione”, identificati dalla filosofia medievale nelle categorie di bene, verità, bellezza, unità, e qui riprese e rielaborate dall’Autore con modalità e linguaggio ermeneutico e contemporaneo. In questa opera Sottocornola si attarda fra le derive del contemporaneo, evocato da città in degrado, corpi alterati e famiglie liquide, ad assaporare tutto l’amaro di una civiltà in declino e di un pensiero sempre più debole, impegnandosi nella ricerca appassionata di una non inutile meta. Questo scritto in forma di pamphlet non è quindi solo veemente e amara denuncia dell’esistente, bensì ricerca del senso della vita attraverso la biografia quale ermeneutica del vero e strumento di comprensione della realtà in grado di giustificare le differenze, relativizzare le colpe, promuovere il dialogo con l’”altro”, a qualsiasi regione – ideologica, culturale, religiosa – appartenga, forte richiamo alla responsabilità e all’impegno a orientare nel cammino, quando sembra venire a mancare ogni indizio di stella polare, una generazione che si smarrisce.

Con la quadrilogia Il pane e i pesci (2010) Sottocornola consegna alle stampe e alla lettura del suo pubblico quattro volumi che non possiamo certo sintetizzare in questa sede. Ci limiteremo qui a dire che si tratta di una raccolta di scritti realizzati dall’Autore fra il 1980 e il 2010, una silloge di riflessioni, appunti, citazioni di autori classici e moderni, meditazioni sulla vita, la società e la cultura contemporanee, a partire dal vissuto personale, fra globalizzazione, scristianizzazione, interculturalità e mutate antropologie, pagine di un diario spirituale, che si sostanzia anche di esperienze personali maturate sul territorio durante gli anni del grande pontificato di Giovanni Paolo II, il tutto all’insegna di un metodo divergente teso sempre alla ricerca delle “ragioni dell’altro”, che include, fra l’altro, pagine di giornalismo su volontariato e testimonianze di impegno etico-sociale, ma anche la tesi di laurea in Filosofia dell’Autore sul grande mistico contemporaneo Charles de Foucauld.

Nel 2013 viene pubblicato il libro Stella Polare, una raccolta di saggi, articoli, interventi sullo status quaestionis dell’attuale crisi di civiltà, ove nella forma del saggio mémoire si affrontano i temi più scottanti del dibattito contemporaneo, dal declino del sacro alla cultura pop, dal problema educativo al pensiero debole, dalla recessione economica al mutamento dei paradigmi culturali in atto, nella ricerca di verità esistenziali e non ideologiche, in un tentativo di sintesi fra pensiero debole e ricerca di senso all’interno dell’evoluzione, o dell’involuzione, della società contemporanea. Stella Polare è un libro che ci parla della Vita dal punto di vista di chi ama, di chi si ostina a nutrire una fede o fiducia esistenziale, soprattutto in Altro e nell’altro, che non siano beni effimeri e materiali, ego e autogratificazione, merci e consumo. Temi come la natura, la fede, l’amore, il sesso, la cultura, l’istruzione, i media, la vita sono trattati in modo non scontato, non banale, con linguaggio semplice e alla portata di chiunque voglia intraprendere un percorso insieme all’Autore, senza necessariamente averne gli stessi strumenti culturali. In una civiltà ammalata e materialista, l’importante è trovare la stella polare del proprio viaggio, l’energia del cammino, la speranza per continuarlo, trascendendo il proprio io empirico per aspirare a qualcosa di più grande e di più bello.

Infine il volumetto Effatà (appena pubblicato – aprile 2015) raccoglie “interventi sul territorio, flash temporali dalla durata effimera…”, riflessioni che l’autore ha inanellato negli ultimi anni su “naufragio” e “declino”, confermando il proprio interesse per l’elemento autobiografico, la cultura pop contemporanea e la grande tradizione spirituale occidentale.

Laura Moro, Presentazione “Effatà”, Libreria IBS, Bergamo,
23 aprile 2015 (Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore)

 

CLAUDIO SOTTOCORNOLA

BIOGRAFIA

Claudio Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia al Liceo “Mascheroni” di  Bergamo, si è laureato con una tesi in Storia della teologia all’Università Cattolica di Milano e ha insegnato Discipline religiose, Materie Letterarie, Scienze dell’educazione. Scrittore, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dal 1991, studioso e interprete del popular, ha pubblicato su varie testate italiane servizi, studi, interviste relative ai fenomeni della musica pop-rock dagli anni ’50 ad oggi, alla storia della televisione italiana, del varietà, del cinema, delle arti visive. Ha collaborato inoltre con emittenti radio e TV, ove ha trasmesso in particolare “speciali” con interviste e medaglioni di Storia della canzone italiana.

Dalla metà degli anni ’70 la sua attività culturale si caratterizza per una tenace ricerca poetica che ispirandosi all’ermetismo assume le più disparate influenze, da Pavese a Prévert al cinema, soprattutto dei grandi autori italiani, di cui Sottocornola è un attento indagatore.

Docente di “Storia della Canzone e dello Spettacolo” presso la “Terza Università” di Bergamo, ha affiancato negli ultimi vent’anni alla ricerca scientifica in tale ambito, una ricerca estetica e creativa che lo ha portato in studio di registrazione per indagare origini e nuove modalità interpretative dei classici della canzone italiana, con incursioni anche nell’ambito anglosassone.

Ha pubblicato 3 cd, “L’appuntamento” (2004), “L’appuntamento 2 (i classici…)” (2005), “L’appuntamento 3 (Ma l’amore no: quaderno delle origini)” (2005), che raccolgono una selezione dei suoi “studi”, realizzati fra il 1994 e il 2001: la trilogia affronta il meglio della canzone pop e d’autore in Italia.

Numerosi gli incontri e le interviste-ritratto realizzate, fra gli altri, con Paolo Conte, Angelo Branduardi, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Rita Pavone, Milva, Ornella Vanoni, Gianni Morandi, Anna Oxa, Mia Martini, Carla Fracci, Alberto Lattuada, Nino Manfredi, Giorgio Albertazzi, Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Wanda Osiris, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Heather Parisi, Catherine Spaak, Mara Venier, Pierangelo Bertoli, Caterina Caselli, Amedeo Minghi, Bruno Lauzi, Vittorio Sgarbi, Gianna Nannini, Enzo Jannacci…

Dal 2004 Claudio Sottocornola Claude è in tour con una serie di lezioni-concerto e di omaggi alle grandi voci della “Storia della canzone moderna”, che vengono replicati per ogni tipo di pubblico (Teatri, Scuole, Comuni, Terza Università, locali che propongono buona musica…), e che presentano, nell’ambito del pop, un innegabile valore pionieristico, associando in modo assolutamente inedito espressione artistica e approccio storico-critico entro il medesimo evento, che si struttura come un indimenticabile one-man show apprezzato da pubblico e stampa.

A questo nel 2006 si aggiunge il DVD “L’Appuntamento/the video”, che contiene riprese in studio di brani selezionati fra quelli proposti nella trilogia, e associando parole, musica e immagini, consegna al pubblico la dimensione multimediale della ricerca attraverso un inedito “concerto virtuale”.

Nel 2007, in contemporanea con la mostra itinerante delle opere, esce il DVD multimediale “80’s/Eighties (laudes creaturarum ’81)”, testimonianza degli anni ’80 attraverso 40 collages giovanili dal sottotitolo “avere 22 anni nel 1981…”: una sorta di “lauda pop” nella quale pubblicità, moda, divi, personaggi degli anni ’80 e opere d’arte di sempre si articolano come un inno alla sacralità del profano, a partire dal ricordo dell’estate ’81, in cui le opere vennero composte di getto. Il volumetto e la mostra “Anteprima” anticipano poi con versi e collages l’imminente pubblicazione dell’antologia poetica. Anche questa esperienza documenta la straordinaria passione interdisciplinare che anima la ricerca dell’autore.

Nel 2008 pubblica “Giovinezza…addio. Diario di fine ‘900 in versi” (1974-1994), che raccoglie poesie scritte dall’autore fra i 15 e i 35 anni e costituisce una specie di “romanzo di formazione” che ha per scenario la fine del secolo e del millennio. L’opera attesta una lunga ricerca dell’autore nel mondo della parola, che approda dall’ermetismo delle origini ad una speciale attenzione per la cultura pop contemporanea e i linguaggi musicali e iconici sottesi. A completare la proposta il cd “L’appuntamento/collection”, allegato alla raccolta, con venti canzoni pop, rock e d’autore registrate fra il 1994 e il 2001. Dall’opera, oggetto di una diffusa e favorevole attenzione critica, viene tratto il recital “I migliori anni della nostra vita”, in cui l’autore racconta, fra poesia e canzoni live, la storia italiana dagli anni ’60 ad oggi.

“Nugae, nugellae, lampi. Quaderno di liceo” (2009) rappresenta l’integrazione poetica e fotografica della precedente silloge, confermando un vivo interesse per l’interazione e la contaminazione dei linguaggi, e presenta una prima selezione del percorso per immagini “Il giardino di mia madre e altri luoghi”. Il recital “Quaderno di liceo”, che accompagna la presentazione del volume, propone un viaggio a ritroso negli anni ’70, alla ricerca del mythos fondativo, in un connubio di suoni, parole, immagini tra storia personale e sociale.

Nel 2010 è la volta della mostra itinerante “Il giardino di mia madre e altri luoghi”, commosso tributo visivo alla memoria della madre mancata in anni recenti, con 250 scatti fotografici di giardino e paesaggi, e una sezione di ritratti, raccolti anche in un suggestivo percorso multimediale sulle note de “I pattinatori” di Waldteufel abilmente rivisitate, e accompagnati da interessanti testi critici. Il tutto nell’ambito di un discorso sulla “cura” e sulla responsabilità che si estende “dai luoghi del mondo alla relazione fra le persone” (il dvd viene infatti anche finalizzato a un’iniziativa benefica per il mondo del volontariato, nel quale Angela Belloni Sottocornola, che il percorso di immagini vuole ricordare, era attivamente impegnata).

“The gift” è il volumetto che Sottocornola decide di dare alle stampe e regalare agli studenti in occasione degli Esami di Maturità 2010, quasi “testamento minimo” di un docente di Filosofia che parla della possibilità di “dono” e impegno a partire da un contesto post-moderno che si sforza di recuperare e tematizzare gli input dell’antropologia biblica e classica, nonché gli assunti della gnoseologia moderna e della Ermeneutica contemporanea, di cui si assume soprattutto la vitale categoria di “interpretazione”, atta a suscitare dialogo e capacità di mediazione.

Con “Il pane e i pesci” (quattro volumi in cofanetto per un totale di quasi mille pagine), che raccoglie scritti realizzati dall’autore fra il 1980 e il 2010, siamo di fronte ad un tentativo di “compendio” di un’intera esperienza spirituale, fra autobiografia, teologia e giornalismo, entro lo scenario contemporaneo caratterizzato da una crisi del discorso sul sacro e sul simbolo, che l’autore tenta invece di recuperare nei suoi rapporti con il territorio e la memoria. Il primo volume, “La spiritualità eucaristica di Charles de Foucauld nella sua vita”, prende in esame la suggestiva esperienza del grande mistico ed esploratore francese , con particolare attenzione alla dimensione della “adorazione”; il secondo volume, “Scritti cristiani per la gente di Colognola”, propone una serie di articolo redatti fra gli anni ’80 e ’90 su volontariato e animazione del territorio di un quartiere alla periferia di Bergamo, con interviste a missionari, analisi di encicliche e spaccati di vita quotidiana; il terzo, “Scritti spirituali giovanili, citazioni, appunti, aforismi”, si presenta come uno zibaldone di pensieri da San Paolo a Jim Morrison, con numerose riflessioni dell’autore stesso, quasi  “diario di formazione” nel passaggio dalla giovinezza alla maturità. “My status quaestionis 2010” è invece un volumetto introduttivo che, in modo paradossale e divergente, vuol fare il punto su globalizzazione, scristianizzazione e mutate antropologie, sforzandosi di cogliere  “le ragioni dell’altro”.

IL 2011 vede Sottocornola celebrare l’anniversario dell’unificazione nazionale con “Una notte in Italia”, ciclo di cinque lezioni-concerto presso l’Auditorium della Provincia di Bergamo, che si propone di affrontare il vasto repertorio della canzone popolare italiana come veicolo di unità linguistica e culturale nazionale, in particolare dagli anni ’50 ad oggi, e lo fa coinvolgendo nella propria performance artistica e musicale studenti universitari e liceali fra canto, danza, poesia e recitazione nel riuscito tentativo di formulare un tributo originale e innovativo a quanto di meglio può offrire l’identità italiana.

Una dedica a Pier Paolo Pasolini e una critica del contemporaneo a partire da una prospettiva straniante, quella della filosofia medievale rivisitata alla luce dell’Ermeneutica contemporanea, è invece il tema del pamphlet “I trascendentali traditi”, presentato nel dicembre 2011.

Il 2012 è l’anno di “Working Class”, trasferimento dal territorio al web delle ormai celebri lezioni-concerto in cinque percorsi tematici: Teen-agers di ieri e di oggi, Decenni, Anni ’60, Cantautori, Immagine della donna e canzone. Il progetto diviene poi anche un prezioso box set di cinque DVD a tiratura limitata per l’home video.

Nel 2013 Sottocornola torna alla scrittura con “Stella Polare”, una raccolta di saggi, articoli, interventi sullo status quaestionis dell’attuale crisi di civiltà, ove all’insegna del saggio mémoire si affrontano gli snodi più cruciali del dibattito contemporaneo, in un tentativo di sintesi fra pensiero debole e ricerca di senso.

Nel 2014 pubblica su pendrive un’ archivio delle lezioni concerto con gli studenti tenute per l’anniversario dell’unificazione italiana nel 2011, per oltre sei ore di live, arricchite di molti contenuti speciali dal rilevante valore documentario e didattico, come contributo ad una diversa collocazione dell’esperienza musicale in ambito scolastico, in particolare in rapporto alle discipline storiche. Le singole lezioni di “Una notte in Italia” vengono poi diffuse anche nel web da gennaio a marzo 2015, in omaggio alla imminente apertura di Expo, vetrina dell’eccellenza italiana.

Ancora nel 2015 il volumetto “Effatà” raccoglie “interventi sul territorio, flash temporali dalla durata effimera…”, riflessioni che l’autore ha inanellato negli ultimi anni su “naufragio” e “declino”, confermando il proprio interesse per l’elemento autobiografico, la cultura pop contemporanea e la grande tradizione spirituale occidentale

Per Sottocornola, infatti, filosofia e poesia, musica e arte in genere, sono espressioni di una medesima indagine, che punta a realizzare condizioni di equilibrio ermeneutico entro una realtà aporetica e contraddittoria come quella contemporanea, grazie all’assunzione della categoria di interpretazione come strumento epistemologico più idoneo a decifrarla.

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