Eleonora Carrara

Questo piccolo grande amore
Sono tanti i ricordi che affiorano in questi giorni, giorni di agosto, da sempre  giorni di nostalgia, di struggimento, di ansia, talvolta di pianto o di felicità per quello che mi ha riempita d’amore, giorni di dolore profondo, di quel dolore che ti fa sentire piccola, indifesa di fronte a tutti quei sentimenti e insieme così dipendente da loro, che ti prendono, ti travolgono con una forza indescrivibile, in un attimo ti abbandonano e ti lasciano lì sospesa a mezz’aria… Poi, quando te ne rendi conto, senti che tutto il mondo sta crollando sopra di te, mentre gli altri vanno avanti… Senti che tutto quello che hai vissuto non tornerà più e, per non soffrire, continui a ricordare per viverlo ancora una volta, per non sentirti sola, ma non ti accorgi che così è ancora peggio. In quel mare di ricordi compaiono piccoli gesti, sorrisi, sussurri e tutto ti sembra ancora più grandioso, più fantastico, e ti chiedi come hai potuto… tu cosi bimba, così insicura, così superflua nell’immensità dell’universo…
Poi tra le lacrime, sfogliando i vecchi diari e le lettere di amici lontani, mi capita tra le mani il libro del mio professore, la foto in copertina, deformata dalla malinconia, mi riporta alla realtà… così comincio a leggere qualche poesia e piano vengo rapita da quelle atmosfere un po’ soffuse e sfumate, dai contorni non ben delineati… dalle immagini nitide quasi intrappolate lì nel momento, dalla forma mitologica data alle sensazioni, varie e molteplici… Mi lascio trasportare in questo viaggio da una realtà all’altra: rivedo nella clarissa la mia maestrina Alessandra, rivedo i gelati al cioccolato del mare, i negozi, la notte brinata splendente di lame, di lune e di cristalli…è tutto così inafferrabile ma reale, trasparente ma concreto…lontano ma vicino…
È un sogno passato ma presente che mi fa riflettere e mi fa capire che non sono sola, che nell’immensità dell’universo siamo solo granellini di sabbia ma siamo tanti, e a fare la nostra grandezza è proprio questo: è l’essere insieme che ci dà dignità e ragion di vita, è l’amore universale, l’amore che pervade tutto l’universo, a cui dona una luminosità accecante e stupenda, infinita ma totalizzante e unificante…  L’amore non ci abbandona ma ci culla tra le sue braccia e ci porta in alto nel cielo… non siamo solo materia, non siamo solo atomi nell’universo ma siamo spirito, e siamo protesi verso l’altro nel dare e ricevere amore… Ecco allora l’importanza dell’attenzione ai gesti quotidiani, ognuno di essi semplice e insignificante in apparenza, ma che benevolo rende possibile un sorriso e spesso anche una lacrima di gioia…Dolce e piacevole scoperta ritrovare le speranze, le aspettative, l’ammirazione, lo stupore nel giovane prof. che, fanciullo come me e l’umanità in genere, ha saputo, attraverso la sua memoria, cogliere questi impercettibili ma significativi raggi di sole e con l’eterna poesia me li ha saputi trasmettere.
Al giorno d’oggi la vita frenetica ci porta ad andare avanti in questa corsa contro il tempo, senza permetterci di riflettere un attimo e apprezzare quello che già abbiamo, quello che meraviglioso ci circonda… La gente è frettolosa e mira solo al successo e all’apparire, di amici veri ce ne sono pochi e i rapporti che si tende ad instaurare sono spesso superficiali e di convenienza… Ma non possiamo lasciarci sopraffare dall’insensibilità che ci sta intorno, dobbiamo continuare ad essere noi stessi, a dare il nostro amore all’altro… Se ci volterà le spalle non dovremo avere rancori, ma essere felici di averglielo dato: se il mondo sarà crudele non dovremo perdere la speranza, ma avere fede e non tradire mai noi stessi… Questo è il segreto della felicità.

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