Veronica Rovetta

“Il giardino di mia madre”

Il video che ho avuto l’occasione di vedere lo scorso mercoledì, si è aperto con una serie di scatti fotografici rappresentanti un piccolo e speciale giardino ricco di fiori colorati. Un rilassante sottofondo musicale, costituito da un suono delicato di pianoforte e da un canto di uccellini hanno accompagnato il lento scorrere delle immagini. Fin dal primo momento, sono rimasta colpita dalla bellezza dei fiori,  ho ammirato con quanta cura e con quanto amore una donna si sia dedicata al suo giardino. Penso che sia un’ottima idea ricordarla così, attraverso le fotografie del suo giardino, al quale ha dedicato un ammirevole accudimento. La lenta dissolvenza delle immagini mi ha permesso di riflettere, di osservare attentamente ogni scatto fotografico, pensando a quanto sia bella la natura, e di capire che, in fondo, il mondo sia il posto migliore in cui vivere se si ha cura sia dei luoghi che delle persone. Penso che ogni luogo particolarmente bello sia metafora di cura: tutto ciò a cui è stato dedicato tanto amore e tanto impegno è bello.
Dopo aver ammirato la bellezza della natura anche d’inverno, ricoperta da una soffice neve, ho potuto apprezzare anche la bellezza del mondo in luoghi lontani, come la trafficata e affascinante New York degli anni ’70, le piazze e le strade principali di Roma, e tanti altri bellissimi paesaggi rappresentanti tramonti, immense spiagge e un fantastico mare dal colore cristallino.  Ho quindi apprezzato il video in quanto mi ha permesso di ricordare quanto sia bella la natura, ma anche tutto il mondo nelle sue diversità, dai luoghi più naturali e selvaggi, alle città più trafficate e a quel piccolo fazzoletto di giardino nel quale sono ancora racchiusi i ricordi di una persona speciale che ha sempre donato tanta cura e amore a tutto ciò che la circondava.

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